La prenotazione è stata dura: abbiamo chiamato il numero presente nell'elenco ma senza fortuna, in quanto esistente. Siamo quindi andati di persona al locale il sabato precedente e abbiamo trovato un numero di cellulare con cui abbiamo finalmente potuto prenotare il tavolo. Non lo abbiamo fatto di persona perché il ristorante è chiuso a pranzo.
Domenica sera partiamo e parcheggiamo davanti al ristorante, sulla cui vetrina c'è il logo, ossia un maiale con il tovagliolo intorno al collo e forchetta e coltello nelle mani. Simpatica la scritta "ingresso", in cui la lettera "e" è barrata e corretta con una "a", per trasformare la parola in "ingrasso".
Appena entrati e accomodatici notiamo che l'arredamento del locale lascia molto a desiderare. In pratica questo consiste in uno stanzone rettangolare con un paio di dozzine di tavoli Ikea apparecchiati con tovagliette di carta gialla e piatti di coccio smaltato. Questi ultimi sono il simbolo dell'antigienico: lo smalto era graffiato e staccato da mangiate e lavaggi precedenti e ad ogni taglio di cibo veniva via. Inoltre i piatti puzzavano di una sostanza chimica che non saprei identificare.
Ordiniamo 2 porzioni di crostoni al lardo, 6 grigliate miste e una pizza. I crostoni, a detta di chi li ha mangiati, erano buoni. Le grigliate, arrivate dopo un'attesa snervante e dal costo di ben €13 a persona (cazzo di Budda!), dovevano essere composte da una costola, una bistecca, una salsiccia e una fetta di capocollo tutti di maiale e un pezzo di pollo. Ho scritto dovevano perché in realtà mancavano 2 bistecche e c'era una costola in più. Che dire della grigliata... buona, veramente cotta a dovere, peccato che le bistecche erano grandi quanto un pezzo di Lego e nel complesso la porzione era veramente misera, quindi tanto pane e poca ciccia. La pizza, mangiabile, aveva solo un difetto: il condimento praticamente assente. Abbiamo chiesto una margherita con salsiccia, funghi e tartufo ed è arrivata una margherita con 5 pezzettini di salsiccia, 4 spruzzetti di tartufo e qualche funghetto in qua e là. Pazienza.
Veniamo al vino: accanto al bancone in piena vista c'è un impianto per la spillatura direttamente dalle damigiane. E' possibile scegliere tra Sangiovese, Morellino di Scansano, Nero d'Avola e altri che non ricordo. Abbiamo preso un litro di Sangiovese e uno di Morellino, serviti in due brocche sempre di coccio che ad ogni versata gocciolavano sul tavolo. Com'era il vino? Inchiostro! Entrambe le brocche sembravano pastorizzate per anni, abbiamo fatto tutti fatica a berle.
Per concludere abbiamo preso 5 caffè e sorpresa delle sorprese faceva pena pure quello. In pratica sembrava un Nescafè sbruciacchiato.
Lascio come ulteriore testimonianza delle immagini rubate da un sito recuperato dalla cache di google, http://www.jammucen.com/?p=257 Purtroppo non ho potuto fare foto.
Per condire l'intera serata devo parlare del nostro tavolo. La temperatura era molto fredda ed eravamo seduti davanti alla porta che nessuno chiudeva, prendendoci ventate fredde di continuo, nonostante un pannello protettivo. E il conto? Circa 19€ a testa per aver mangiato praticamente niente.
Ambiente: 5/10 - Arredamento scarno e sinceramente bruttoccio. I bagni erano bui, tutti senza carta e sapone. Inoltre un gradino nascosto ha attentato alla nostra vita.
Servizio: 4/10 - La ragazza ci ha accolto subito appena entrati e non ha tardato a prendere l'ordine. Peccato che le grigliate siano arrivate dopo un'ora nonostante il locale non fosse assolutamente pieno.
Pietanze: 6/10 - Le grigliate erano molto buone e meriterebbero almeno un'8, peccato per la quantità delle porzioni. La pizza è decente.
Prezzo: 4/10 - €19 a testa è un vero e proprio furto! Con questa cifra in posti tipo l'Astronave o San Gusmè sarei uscito con una pancia da settimo mese e una mezza sbornietta :)