domenica 17 agosto 2008

Londraaaaaaaaaaaaaaaaa

No, non sono morto. Questa volta torno a scrivere non per parlare di un argomento strettamente legato al cibo, bensì del mio ultimo viaggio a Londra, città in cui il cielo non diventa mai scuro, neanche di notte. Ho organizzato il tutto i primi di maggio prenotando il volo a/r con la Easyjet e l'albergo tramite booking.com. La scelta di quest'ultimo non è stata facile perché volevamo il bagno in camera e questo tipo di disponibilità a un prezzo abbordabile non è sempre disponibile, soprattutto nel periodo estivo. Dopo vari tentativi sono riuscito a combinare l'economicità del volo con quella dell'hotel. Partenza il 7 agosto e ritorno a Pisa il 14 con pernottamento al City Stay Hotel, struttura situata a Bow Road (zona 2). L'unico problema è stato quello di fare il check in alle 7 di mattina a Pisa con conseguente sveglia a Siena alle 4 di notte: il sacrificio è stato ripagato dall'entusiasmo del viaggio che non mi ha fatto sentire minimamente il sonno. Purtroppo il 4 agosto ho cominciato ad avere dei dolori all'altezza dell'addome che si sono trasformati in una tragica diarrea (leggi piscio dal c**o!), tanto che stavo per perdere la fila per il check in a causa di una seduta forzata.
A parte queste schifezze arriviamo in mattinata all'aeroporto di Gatwick e, grazie al più che efficiente sistema di trasporti inglese, raggiungiamo in un baleno l'albergo. I commenti su booking.com erano pressoché tutti positivi e il motivo c'era: staff gentilissimo, camere veramente pulite e soprattutto al piano inferiore abbiamo trovato una cucina per i clienti in cui i gestori mettono a disposizione gratuitamente pane, latte uova, frutta e "tea". Davanti all'hotel si trova un piccolo Somerfield (supermercato) aperto 24h al giorno e a distanza di una stazione di metro un Tesco (altro supermercato) di notevole dimensioni. Meglio di così!
Londra è bella, accogliente, calda. Quasi ogni via merita di essere percorsa. In 7 giorni abbiamo avuto la possibilità di visitare tutto ciò che era turistico e soprattutto gratis, inclusi i musei. Eh sì, pure la National Gallery e il British Museum non si pagano! Ovviamente ho lasciato un'offerta a entrambi per l'elevata qualità del servizio, impensabile in Italia. In parole povere abbiamo macinato decine di chilometri e visto l'impossibile. Il problema era il pranzo: "Dove si mangia oggi?". Le altrernative sono poche: ristoranti costosissimi, pub a prezzi tutto sommato abbordabili, supermercati o ristorantini di varie etnie con promozioni del tipo "As much as you want": in pratica si paga un tot di sterline e si mangia quel che si vuole quanto si vuole, che bello! Le catene di fast foods non li ho neanche presi in considerazione.
La maggior parte delle volte abbiamo mangiato a China Town dove per £8 potevamo letteralmente saziarci. Il cibo non era male, niente a che fare con quello proposto in Italia. Non sapete il piacere di sedersi dopo ore di camminate e poter mangiare in abbondanza. Subito dopo il pranzo un certo Lorenzo (ehm... ehm...) richiedeva il pub per assaggiare almeno una pinta delle varie Cask Ales (birre spillate a pompa a mano) che Londra offre. Interessante è la discrepanza di prezzi nei vari locali per lo stesso tipo di birra. Io ho bevuto esclusivamente Cask Ales (hanno un fascino troppo bello) anche se ogni tanto ho riassaporato la mia amata Guinness, quella Irlandese e non quella sbroscia che vendono in Italia.
Dopo birre e chiacchere ripartivamo per destinazioni meno culturali, tipo la deludente Portobello Road, la trasgressiva Camden Town, il meraviglioso Hyde Park dove degli stupendi "squirrels" vengono a prendere il cibo dalle tue mani, o qualche altra sosta al pub sempre per colpa del solito Lorenzo. Per la cronaca ce n'è uno vicinissimo a Trafalgar Square a prezzi stracciati, almeno in quel periodo: guardando il museo di fronte, il pub è sulla destra; si riconosce benissimo da un uomo gigante sul tetto che spacca una botte.
La sera, stanchi e affamati rientravamo in hotel con la mitica metro per andare a prepararci una cena nella cucina, sempre se i cari spagnoli non ci fregavano il cibo come accaduto nei primi giorni. Io ovviamente ho provato le peggio schifezze in scatola made in England: backed beans, zuppette al pollo o ai funghi, salsicce con piselli e cibo indiano in un losco negozio a pochi passi dall'albergo. Nonostante pietanze immangiabili (tipo le salsicce con piselli) o piccantissime sono sopravvissuto. Bisogna imparare a mangiare il mangiabile anche perché in Inghilterra il cibo o è super saporito o non sa da niente, niente mezze vie! Un'eccezione c'è: i Digestive al caramello e i Dary Milk sempre al caramello... neanche la sbavata di Homer Simpson possono descriverli.
Il momento peggiore è stato il ritorno a casa. Gatwick: silenzio e ordine. Pisa: chiasso, strutture fatiscenti, gente maleducata tipo ragazzi che si sono messi a giocare a calcio davanti al nastro delle valigie, disturbando molte persone. Abituati poi alla metropolitana e al Gatwick Express, ossia il treno che collega la stazione di Victoria con l'aeroporto, il treno Pisa Siena ci è sembrato roba del terzo mondo, una vera vergogna!
In conclusione Londra è da vedere per forza. Se potessi partirei anche subito anche per passare solo 2 o 3 giorni nella capitale inglese. Se avete qualche domanda o consiglio da chiedermi fate pure, sono a vostra disposizione.

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