sabato 14 giugno 2008

Cenino al Bar Baffo a Isola d'Arbia






Alessandro, mio coinquilino, prima di tornare "in patria", a Bracigliano, mi ha chiesto l'ultimo desiderio: "Andiamo a fare un cenino da Baffo"? Che domande... ho accettato senza neanche pensarci. Giovedì sera, verso le 20, io, Martina e Alessandro siamo quindi partiti verso Isola d'Arbia, piccola frazione tra Siena e Monteroni. Baffo è una meta d'obbligo per un buon panino ed è tautologico uscirne soddisfatti.
Premessa: è un posto alla buona dove mangi principalmente affettati toscani, frequentato da gente di paese e bisogna adattarsi. Ogni tanto si ferma qualche turista di passaggio per la Cassia. Bellissima la scena di qualche mese fa di una coppia del nord che, indecisi su che panino farsi fare, ne ha chiesto uno alla bresaola. La signora del bar, quasi inorridita dalla richiesta, ha praticamente brontolato i clienti perché era inammissibile pensare alla bresaola in un posto del genere. La cosa bella è che hanno guardato la vetrina dei salumi a lungo e la bresaola non c'era! Forse l'hanno confusa con la lombata anche se la somiglianza a mio parere è scarsa.
A parte questo, entriamo e chiediamo un vassoio misto a scelta del proprietario per me e Alessandro. Unica richiesta una salsiccia e un assaggino di affettati. Martina opta invece per una pizza anche se alla fine ha assaggiato abbondantemente i salumi.
Ci accomodiamo nella saletta accanto:




Chiariamoci subito, l'ambiente è quel che è, si tratta pur sempre di un bar di paese! Notare nella foto di destra la targa sulla porta... c'è una specie di stargate per LA? In realtà si va nella cucina e in un'altra stanza arredata a trattoria. Noi invece abbiamo voluto mangiare nella zona "rustica", anche perché c'era la partita dell'Europeo.



Nella breve attesa ci viene chiesto cosa vogliamo da bere. Prendiamo una bottiglia d'acqua e mezzo litro di rosso: ce ne portano una bordolese... meglio! In poco tempo arrivano gli affettati, invece la pizza al prosciutto crudo, rucola e grana (a blocchi!) necessita di un paio di minuti in più. Quest'ultima non è niente di che, non metto neanche la foto perché non rientra nella tipologia del bar secondo me. Discorso diverso per gli affettati. Arrivano salame, prosciutto, capocollo, lombata, una salsiccia (mia!) più un bonus di pecorino semistagionato. Peccato per la mancanza della finocchiona. L'avrei ordinata dopo se non fosse che per due persone gli affettati erano tanti anche se dalla foto non sembra.




Tra un gotto di vino e uno sguardo alla partita in cui sembrano scesi in campo i Muppets da quando sono imbranati i giocatori, gli affettati finiscono per la gioia mia e di Alessandro. Il barista ci chiede se abbiamo ancora fame tramite un gesto della serie "affetto?", visto che non poteva parlare causa panino in bocca. La risposta è negativa, siamo pieni. Prima di andare a prendere un ottimo grappino, do uno sguardo ai quadri e ce n'è uno un po' particolare che ci ha incuriositi:




Fin qui tutto normale, una normale tela che non vorrei mai in casa mia. Osservando più da vicino notiamo un particolare:



Ci sono due cacciatori che guardano in canna. Viene subito da pensare al film di Fantozzi in cui si sparano nell'occhio per vedere se la canna è ostruita. Che gran quadro ^_^
Una nota particolare ai baristi, che presumo siano marito e moglie. Sono una coppia terribile, da sganasciarsi dalle risate. Non so come spiegarvi, dovete andare anche solo per un panino a merenda per vederli all'opera. Per concludere, Baffo è un cult!

Ambiente: n.c. - E' orribile ma è perfetto per un bar di questo tipo.

Servizio: 10/10 - I proprietari sono due sagome. A volte hanno da parlare e ci vuole un po' a farsi servire, però se hai qualche richiesta cercano di accontentarti in tutti i modi. E' un locale mitico, qui la targa del Routard gli fa un baffo, lo dice anche il nome del bar!

Pietanze: 10/10 - Affettati deliziosi, formaggi idem. C'era anche il vecchio ciotolone con le acciughe sotto pesto che però per questa volta ho saltato, ma la prossima...

Prezzo: 8/10 - €30 per il vassoio, la pizza, la bottiglia di vino, l'acqua e due grappe. Non è proprio pochissimo, ma abbiamo mangiato tanto!


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lunedì 9 giugno 2008

Fine settimana ad Abbadia San Salvatore, con pranzo al Cantinone



Ebbene sì, si riparte per un breve fine settimana. Andiamo in tre ad Abbadia San Salvatore, sul Monte Amiata, per passare un sabato e domenica nella rustica casa di mia nonna. Partiamo da Siena intorno alle 15, imbocchiamo la Cassia dopo aver messo €20 di benzina al nuovo distributore ICM in Massetana che costa qualcosa meno degli altri, ma dobbiamo fermarci a Torrenieri perché qualcuno stranamente aveva da fare bisogni "grossi". Approfittiamo della sosta per una rapida spesa alla Coop, giusto per acquistare qualcosa per la cena: un pollo, salsicce, spiedini, pomodorini, insalata, pane e un deodorante visto che sempre quel qualcuno ne era sprovvisto e non voleva usare quello mio e di Martina. Capucci si offenderà, vergogna! Ripartiamo e nel giro di un'ora scarsa arriviamo ad Abbadia San Salvatore. Parcheggiamo la macchina, sistemiamo le nostre cose e usciamo a piedi in paese, direzione Pinzi Pinzuti, negozio molto particolare gestito dalla simpatica e gentilissima Marcella. Avete presente una bottega agroalimentare/di souvenir/di gingillini/... che vende qualsiasi cosa? Bene, questo negozio è ancora di più. C'è roba ovunque: negli scaffali, in mezzo al negozio, per terra, davanti al negozio, nella macchina della proprietaria, ovunque! Io ho acquistato del vino di loro produzione e una bottiglia di Bastarda Rossa, birra amiatina prodotta ad Arcidosso. Marcella ci ha fatto anche assaggiare un formaggio che era la fine del mondo e, dopo averci chiesto se ne volevamo un po', alla fine non ce l'ha dato nonostante avessimo detto di sì. Si sarà scordata :-)
Dopo che la proprietaria ci ha mostrato le new entries della bottega, ci dirigiamo verso la vicinissima ma insignificante, solo dal punto di vista visivo, pasticceria "Marrons Glacés", esercizio a dir poco divino. Ho conosciuto questo negozio neanche un anno fa, ma è stato amore a primo assaggio. Io vado letteralmente matto per le paste con la crema Chantilly di loro produzione. Non avete idea di cosa siano, mai sentito niente di più buono. Sullo stesso livello sono anche gli altri dolciumi, purtroppo non ho ancora avuto l'onore di assaggiare le torte e soprattutto i semifreddi che hanno un aspetto spettacolare. Prendiamo un vassoio da 6 per la cena e ci dirigiamo verso il pub della "Signora in Rosso", accanto a Pinzi Pinzuti, dove noi 2 maschietti prendiamo un paio di birre. Il pub in realtà non ho idea di come si chiami, noi lo abbiamo battezzato così perché le altre volte in cui ci eravamo stati c'era sempre la proprietaria vestita di rosso. Questa volta invece era vestita di nero. Che delusione!
Finite le bevande ci dirigiamo verso via Roma in cui c'erano dei banchetti di roba vecchia con prodotti di qualità piuttosto discutibile. Facciamo sosta in un altro negozio che vende prodotti tipici locali per acquistare un altro paio di bottiglie di birra amiatina. Fortuna vuole che il venditore ne sia un rappresentante ma la cosa più bella è che non ne sapeva nulla! Gli ho chiesto se l'Aldobrandesca fosse una birra a base di frumento (dal colore della birra sembrava di sì): la sua faccia è passata dallo stupito all'imbarazzato ma ha saputo subito darmi una risposta grazie alla pronta lettura della brochure. Usciamo dal negozio dopo che questo simpatico "professionista" si è fatto pubblicità come dj e torniamo a casa. Io mi improvviso fuochista e in un lampo riesco ad accendere il fuoco nel caminetto per fare la grigliata. Tutto procede abbastanza bene, la cena è decente, io sono pieno che scoppio e i gatti hanno fatto festa con le ossa del pollo. Andiamo a letto stanchi dopo una partita a "non ti arrabbiare", gioco tipico tedesco nonché infinito che Martina si è portata dietro. Qualcuno però non riesce a dormire a causa degli spiriti e santi vari che fanno i dispetti.
La mattina dopo mi alzo prima di tutti, pulisco casa e, una volta tutti svegli, decidiamo di andare a mangiare al Cantinone, ristorante che fa una pasta fatta a mano di grande livello. Inoltre adesso è periodo di funghi, perciò LET'S GO!




Il ristorante già lo conosco da un paio di anni e ho avuto modo di apprezzarlo sempre di più. In particolare, come già detto prima, fanno un' ottima pasta fatta a mano. In cucina c'è un giovane ragazzo, che presumo sia il figlio della proprietaria, che mi fa godere ogni volta con i tortelloni ripieni di ricotta e spinaci, piatto fisso ad ogni mia visita. Io che sono purista ho preferito quelli più semplici, ossia burro e salvia:




Martina invece ha preferito quelli con il ragù di carne:




Qualcuno invece ha fatto il diverso, ordinando i pici alla nana (anatra), ovviamente sempre fatti a mano:



I tortelli secondo me sono sopra alla media: pasta morbida e delicata non troppo sottile, probabilmente con una parte di grano duro nell'impasto. Anche il ripieno è delicato, con una predominanza di ricotta rispetto agli spinaci. Forse una punta di noce moscata in più non guasterebbe. I migliori secondo me sono quelli burro e salvia perché quelli al ragù sovrastano troppo il ripieno. Esiste anche la variante rucola e parmigiano, che sicuramente proverò.
Discorso diverso invece per i pici che ho solamente assaggiato: li ho trovati piuttosto anonimi, in particolare il sugo. Io avrei optato per qualcosa di più serio come condimento, tipo un bel ragù di salsiccia o il buon caro vecchio cinghiale.
Per secondo noi maschietti ordiniamo delle scaloppine ai funghi:



La carne era molto morbida, i funghi indubbiamente freschi anche se nel complesso non mi ha fatto impazzire. Forse io con la carne sono abituato a sapori più forti e perciò non ho saputo apprezzare la delicatezza del piatto. Capiamoci, non era per niente male, anzi, ma all'occhio mi aspettavo qualcosa di diverso. La cosa divertente è che quando il piatto è arrivato la porzione sembrava piccola, invece erano delle scaloppine a castello a 5 piani. Per contorno abbiamo preso un ottimo fritto di porcini sparito in poco tempo:



Per concludere abbiamo ordinato un salame di cioccolato, un tortino al mascarpone e uno ai frutti di bosco. Io ho assaggiato solo l'ultimo e posso dire che non era niente male, anche se dopo i funghi fritti non è che sia proprio il massimo :-)
Una nota sull'ambiente: il ristorante è in uno stanzone unico arredato in modo rustico. Se ben ricordo mio padre mi ha detto che una volta Il Cantinonte era luogo di ritrovo per ballare. Adesso di "Cantinone" è rimasto solo l'arredamento. Non ho fatto foto perché c'erano altre persone intorno a noi e non volevo disturbarle con flash vari.


Ambiente: 8/10 - L'ambiente è molto arredato ma con gusto. Niente è fuori posto. Forse l'unica cosa che stona sono le piastrelle non proprio stupende sulla stufa a legna per l'inverno.

Servizio: 9/10 - La signora è stata molto gentile e disponibile.

Pietanze: 8/10 - Tortelli mitici. Il resto molto buono. Interessante la possibilità di ordinare un bis o un tris di primi a scelta, anche se la stessa cosa deve essere fatta da tutti i commensali.

Prezzo: 9/10 - €57 per: 3 coperti, 3 primi, 1 acqua, 2 birre, 2 secondi, 2 contorni, 2 caffè e 3 dolci. In fattura i caffè e i dolci non sono stati conteggiati, non so se per errore o come sconto. Insomma... prezzi ottimi! Date un'occhiata qua sotto:




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