mercoledì 21 maggio 2008

Le pappardelle al cinghiale

E' sabato, ho un pezzo di cinghiale, degli ottimi pomodori campani in barattolo, farina, uova, non manca quasi niente: pappardelle al cinghiale!!!
Dopo essermi svegliato un po' appesantito causa assaggi vari di birre belghe la sera prima a cena al TNT pub di Bibbiano, inizio lentamente a preparare tutto il necessario. Il cinghiale lo avevo messo nel tardo pomeriggio di venerdì a marinare con del vino decente (consiglio vivamente uno di corpo, niente vini giovani quindi e soprattutto niente vini nel cartone!), una cipolla, due foglie di alloro, ginepro e ho allungato il tutto con poca acqua per coprire la carne. Il cinghiale ha bisogno di questo procedimento per eliminare il sapore di selvatico che lo renderebbe irrimediabilmente immangiabile.
Il giorno prima avevo anche acquistato due salsicce fresche e 4hg di macinato alla SMA di Vico Alto, che ha un reparto macelleria minuscolo ma di primissima qualità.

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Prima di tutto ho pulito il cinghiale dal grasso e dalle altre parti poco nobili, successivamente l'ho tagliato tipo spezzatino. Dopo ho mescolato a mano il macinato con le due salsicce spellate. Poi ho fatto un soffritto nella pentola di acciaio con la cipolla recuperata della marinata, un paio di spicchi di aglio, pochissimo peperoncino. Una volta imbiondito il tutto ho aggiunto il cinghiale precedentemente diviso e l'ho fatto scottare bene bene, infine l'ho tolto e messo in un piatto.




Ho versato il macinato mescolato con la salsiccia nella pentola e girato con molta cura per evitare che si appallottolasse il tutto e ho fatto asciugare un po'. Quando il liquido si è ritirato, ho rimesso nella pentola i pezzi di cinghiale e ho versato un bicchiere di vino.




Ho fatto nuovamente asciugare il tutto e poi ho aggiunto 3 lattine di polpa di pomodoro... e che polpa, buonissima!



Ho coperto e fatto cuocere lentamente girando di tanto in tanto. Per questo tipo di sughi io sono dell'opinione di mia nonna: cottura a fiamma bassa e molto lunga. Il cinghiale poi ha bisogno di cuocere in modo ottimale per renderlo morbido e gustoso. Man mano che il tutto cuoceva sono andato da Alessandro per preparare la pasta.

Per l'impasto ho seguito lo standard che si trova praticamente ovunque, cioè un uovo per ogni hg di farina. Ho quindi messo in un ciotolino la farina con in mezzo le due uova.




Abbiamo impastato a mano cercando di evitare grumi e rendendo il composto il più liscio possibile. Il risultato è stato un po' asciutto, ma per essere al prima volta non è andata per niente male.



Abbiamo avvolto l'impasto nel cellophane e messo in frigorifero per mezzora. Non so a cosa serva, però ho letto di un sacco di persone che lo fanno, perciò perché non provare?
Con molta pazienza e armati di mattarello abbiamo steso la pasta infarinando quando necessario. Come già detto purtroppo il composto era un po' secco e non si tirava bene, però piano piano ci siamo riusciti. Una volta steso l'impasto lo abbiamo arrotolato e tagliato a strisce. Alla fine una piccola spolverata di farine per evitare che pappardelle si attaccassero.



Una volta pronto il sugo abbiamo buttato la pasta nell'acqua bollente con un goccio di olio per evitare che si attaccasse. Il risultato finale? Mi sono addirittura scordato di fare le foto, giudicate voi ^_^

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